La maga Spinata

Nel cuore della foresta di Sylvandria, dove gli alberi sussurravano antiche magie e le ombre danzavano alla luce della luna, viveva Elvhariel, una maga elfica temuta e rispettata. Non brandiva bastoni o lanciava incantesimi dai libri, bensì combatteva con un’arma unica: due enormi sfere chiodate, appese al suo cappello a punta tramite catene incantate.

Quando i briganti osarono invadere la foresta, Elvhariel si eresse a sua difesa. Con un semplice movimento della testa, le sfere si sollevarono nell’aria, roteando come spettri metallici. I suoi occhi si accesero di una luce verde brillante mentre le catene si snodavano come serpenti.

Il primo assalitore si lanciò contro di lei con un’ascia, ma Elvhariel inclinò appena il capo: una delle sfere schizzò in avanti, fracassandogli l’arma e scaraventandolo a terra. Un altro bandito tentò di colpirla alle spalle, ma con un rapido movimento della mano, la seconda sfera descrisse un arco perfetto, colpendolo al petto e facendolo volare contro un albero.

I restanti briganti, terrorizzati dalla danza letale di quelle sfere, fuggirono nel folto della foresta, mentre Elvhariel restava immobile, il cappello ancora leggermente inclinato, le catene che sferragliavano piano come un ultimo avvertimento.

La foresta era salva. E la leggenda della Maga Spinata si diffuse ancora una volta, incutendo timore nei cuori di chiunque osasse profanare la sua terra.

Modellato con Gravity Sketch in VR
Render con Nomad Sculpt su iPad